Barbara Alberti
Esordisce a otto anni con Formichino Formichina, cinica storia di un’orfanetta. Violentemente stroncato dalla critica (il nonno buttò nel fuoco l’intera tiratura, due copie a mano). Dopo un lungo silenzio pubblica a raffica romanzi e saggi e non la smetterà più.
Libri pubblicati con PAL
Delirio
Un rovesciamento dell’erotico e una sublimazione dell’osceno nella follia.
Leonardo Sciascia
Torna in libreria una delle prime opere di Barbara Alberti, un caso letterario che all’epoca la segnalò come un talento, una delle penne più audaci e ironiche della letteratura. Più che un romanzo, un poema sconveniente, un impasto di erotismo e furia blasfema, di follia della segregazione e follia della fuga di un uomo capace di tutto pur di negare e fregare la morte: Delirio non si limita a infrangere le buone maniere del discorso amoroso, ma trasgredisce le regole e i tabù più radicati, quelli che pretendono di codificare il desiderio e il sesso. Una voce stridula parla qui. Una voce fantasmagorica, indegna, grottesca. È la voce del protagonista, Diego, «rinchiuso, adolescente o vecchio, o pazzo o malato, comunque prigioniero di una istituzione, che delira d’amore per Elvira mentre qualcuno trama nell’ombra per carpirgliela. Diego è maestro negli intrighi più loschi e le sue spaventevoli cattiverie accendono il grande circo della sua farneticazione sessuale…» così descritto dalla stessa autrice, a guidarci in un monologo serrato, ipnotico, straniante. Una storia diversa, scandalosa, sconveniente fino al disagio. Un romanzo che stravolge il modo di raccontare il desiderio e afferma che la vita è vita fino all’ultimo e che i sensi hanno diritto di essere riconosciuti, vivi e vitali, senza limiti né ipocrisie.
Vangelo secondo Maria
Non la donna saggia e silenziosa descritta dai Vangeli, come un puro strumento nelle mani di Dio, avvolta in una misteriosa discrezione, ma la coraggiosa artefice della propria esistenza. In questo romanzo sovversivo e controtempo, uscito per la prima volta nel 1979, Barbara Alberti reinventa la storia di Maria di Nazareth e le dà la parola. È il suo io narrante, infatti, a riempire i vuoti lasciati dagli uomini che ne hanno raccontato le vicende dipingendola, come l’autrice stessa scrive, come un’immagine smorta fatta di sola obbedienza. In queste pagine vibranti, Maria è una ragazzina della Galilea che conosce i segreti della natura, pensa la vita come un’avventura, insegue la conoscenza e sogna, un giorno, di fuggire lontano in groppa a un asino, vestita da ragazzo. Una donna come le altre che si interroga sul significato di una morale che costringe alla rinuncia di sé, negando all’Umanità la conoscenza completa e il diritto a costruire una propria verità sul mondo.
Tremate, tremate
Mi guardo intorno e vedo la vita. Una tribù sparsa di dissidenti che inducono alla speranza, e di questo voglio parlare. Vi invito a un sabba. Saltiamo sulla scopa e cominciamo a volare. Il mondo morirà. Ma morirà vivo. Vivissimo.
Le donne, la società e il mondo di ieri, di oggi e di domani nelle parole vive e mai così attuali di una vecchia strega.
Amores
“Perché gli umani fanno qualsiasi follia pur di essere infelici? Poi dicono che sono depressi – lo credo! Stai con chi non ami, vai a letto con chi non ti piace, e vorresti pure essere allegro?” È con questa domanda che si apre Amores di Barbara Alberti, un libro che racconta l’amore e molte (se non tutte) le forme in cui si può incarnare. Nelle pagine, irresistibili, del libro si incontrano carrellate sugli uomini di Marilyn Monroe e sulle donne di Gabriele D’Annunzio, scaramucce verbali tra la Regina Elisabetta e Lady Diana, o tra Jacqueline Kennedy e Maria Callas.
Ma anche storie d’amore, corteggiamento, fedeltà e infedeltà tra donne e uomini comuni e speciali, omosessuali, bisessuali, eterosessuali (che importa?), racconti in cui realtà e invenzione si rincorrono e si confondono e la fantasia diventa più vera dei fatti come si suppone siano realmente accaduti. Perché con grazia, ironia, leggerezza, Barbara Alberti sa mostrare al lettore verità indubitabili solo apparentemente paradossali, che la repressione può produrre erotismo, la gelosia diventare complicità, che la fedeltà rende più felici del suo contrario, ma che persino i cani purtroppo sanno tradire. E soprattutto che nulla è più erotico dell’amare.
Altre opere
LIBRI
- Delirio, A. Mondadori 1978
- Vangelo secondo Maria, Mondadori 1979
- Donna di piacere, Mondadori 1980
- Il signore è servito, Milano, A. Mondadori, 1983.
- Tahiti Bill, come Bruno Gaburro, Milano, A. Mondadori, 1984.
- Sbrigati Mama, come Margherita Margherita, Milano, A. Mondadori, 1984.
- Scommetto di sì, come Alcide Meloni, Milano, A. Mondadori, 1984.
- Fulmini, Milano, Spirali, 1984.
- Buonanotte Angelo, Milano, A. Mondadori, 1986.
- Povera bambina, Milano, A. Mondadori, 1988.
- Dispetti divini, Venezia, Marsilio, 1989.
- Parliamo d’amore, Milano, A. Mondadori, 1989.
- Gianna Nannini da Siena, Milano, A. Mondadori, 1991.
- Il promesso sposo. Romanzo popolare, Milano, Sonzogno, 1994.
- Vocabolario dell’amore, Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 1995.
- La donna è un animale stravagante davvero, Milano, Frontiera, 1998.
- Gelosa di Majakovskij, Venezia, Marsilio, 2002.
- L’amore è uno scambio di persona, Bologna, Gallo e Calzati, 2003.
- Il principe volante, Roma, Playground, 2004.
- Il ritorno dei mariti, Milano, Mondadori, 2006.
- Letture da treno. Diciassette opere letterarie e un melodramma, Roma, Nottetempo, 2008.
- Riprendetevi la faccia, Milano, Mondadori, 2010.
- Sonata a Tolstoj, Milano, B. C. Dalai, 2010.
- Amore è il mese più crudele, Roma, Nottetempo, 2012.
- Lezioni d’amore, Roma, Nottetempo, 2013.
- Lezioni d’amore. Gelosia, Roma, Nottetempo, 2013.
- La guardiana del faro. [Storie di amori e di scritture], Reggio Emilia, Imprimatur, 2013.
- Non mi vendere, mamma!, Roma, Nottetempo, 2016.
- Francesco e Chiara, Bologna, EDB, 2019.
- Mio signore, Venezia, Marsilio, 2020.
SCENEGGIATURE
- La stagione dei sensi, regia di Massimo Franciosa (1969)
- Una prostituta al servizio del pubblico e in regola con le leggi dello stato, regia di Italo Zingarelli (1970)
- Ciao Gulliver, regia di Carlo Tuzii (1970)
- …più forte ragazzi!, regia di Giuseppe Colizzi (1972)
- Il maestro e Margherita (Maestro i Margarita), regia di Aleksandar Petrović (1972)
- Il portiere di notte, regia di Liliana Cavani (1974)
- Qui comincia l’avventura, regia di Carlo Di Palma (1975)
- Colpita da improvviso benessere, regia di Franco Giraldi (1975)
- Mimì Bluette fiore del mio giardino, regia di Carlo Di Palma (1976)
- Culastrisce nobile veneziano, regia di Flavio Mogherini (1976)
- Maladolescenza, regia di Pier Giuseppe Murgia (1977)
- Pensione paura, regia di Francesco Barilli (1977)
- Io sto con gli ippopotami, regia di Italo Zingarelli (1979)
- Ernesto, regia di Salvatore Samperi (1979)
- La disubbidienza, regia di Aldo Lado (1981)
- Una donna allo specchio, regia di Paolo Quaregna (1984)
- Angeli a sud, regia di Massimo Scaglione (1992)
- Donna di piacere, regia di Paolo Fondato (1997)
- Monella, regia di Tinto Brass (1998)
- Melissa P., regia di Luca Guadagnino (2005)
- Io sono l’amore, regia di Luca Guadagnino (2009)
- L’arbitro, regia di Paolo Zucca (2013)
- Incompresa, regia di Asia Argento (2014)
- La guerra dei cafoni, regia di Davide Barletti e Lorenzo Conte (2017)
- Era di marzo, regia di Asia Argento (2017) – cortometraggio
- L’uomo che comprò la Luna, regia di Paolo Zucca (2018)