Massimiliano Governi sull’editing
Come si diventa editor? Esiste una vocazione per diventarlo? A te come è successo?
Non lo so se esiste una vocazione. Io lo sono diventato grazie a Simone Caltabellota. Gli avevo semplicemente chiesto se potevo fare delle schede di libri nella casa editrice dove lavorava, e lui invece mi affidò una collana di narrativa italiana da curare e dirigere. Quindi il mio lavoro nasce, più che altro, da un equivoco.
Le parole hanno il volto di chi le scrive?
Direi di sì. Quello che chiamiamo stile è l’aspetto fisico della pagina, della scrittura.
Alcuni libri sono intoccabili?
Certi scrittori nei loro libri a volte si autoritraggono, fanno la propria autografia. Così che la scrittura di questi autori è intoccabile perché hanno saputo ritrarsi al punto che l’intervento sarebbe trucco, o mostrificazione.
Chi ha bisogno di editing ha bisogno quindi di fisionomia, di una faccia, perfino di una voce?
Sì. Chi ne ha meno bisogno, quella faccia ce l’ha messa.